Algeria – Il Pst messo al bando dal regime: basta con la repressione

Il Consiglio di Stato algerino ha messo al bando il Partito Socialista dei Lavoratori (Parti Socialiste des Travailleurs – PST) e chiuso le sue sedi. Questo atto scandaloso di repressione politica fa parte di una  repressione costante e generalizzata dell’attivismo di sinistra, delle libertà democratiche e del movimento rivoluzionario Hirak. La Tendenza Marxista Internazionale (TMI) condanna fermamente questo provvedimento vergognoso e esprime la sua solidarietà al PST.

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Da mesi, il governo di Abdelmadjid Tebboune ha intensificato la repressione contro i partiti di sinistra, i gruppi di opposizione e le organizzazioni sindacali. Attivisti, studenti, giornalisti e professori universitari vengono arrestati quasi quotidianamente, tra cui Fethi Gares, portavoce del Movimento Democratico e Sociale (MDS), e Kaddour Chouicha, membro esecutivo della centrale sindacale CGATA.

Solo nel 2021, 300 nuovi detenuti politici hanno raggiunto le già sovraffollate carceri algerine, migliaia sono stati sottoposti a procedimenti giudiziari e detenzioni preventive, e sono state aperte procedure di scioglimento contro diversi gruppi di sinistra, tra cui il PST, l’Unione per il cambiamento e il progresso (UCP) e il Rassemblement Actions Jeunesse (RAJ).

Il PST era già minacciato di scioglimento, dopo una denuncia presentata il 26 aprile 2021 dal ministro dell’Interno. Durante questo periodo, il PST stava sostenendo un boicottaggio di massa delle elezioni del 12 giugno, respinte in modo schiacciante dalle masse, che hanno rifiutato così di legittimare il regime marcio.

Il partito ha affrontato sistematiche molestie da parte del governo, che ha affrontato una diffusa protesta contro le sue politiche anti-popolari di austerità e repressione. Il regime sta tentando di mettere in discussione i progressi democratici conquistati dalle masse algerine dopo il loro rovesciamento dell’odiato regime di Bouteflika, e mettere il peso della crisi economica dell’Algeria sulle loro spalle. Il PST viene attaccato per il suo ruolo nell’opporsi a questa politica reazionaria.

In una dichiarazione sulla messa al bando e la chiusura delle loro sedi, la Direzione Nazionale del PST afferma:

“Per noi, questa è una decisione che conferma l’intensificazione della repressione… Le centinaia di persone che languono nelle carceri e sono perseguiti [includono] giovani attivisti di Hirak e attivisti dei social media, giornalisti e avvocati, professori e attivisti comunitari, leader politici dell’opposizione come Fethi Gares, e sindacalisti come Kaddour Chouicha, oltre a molti altri. Si tratta anche di far pagare al nostro partito le sue posizioni politiche e il suo impegno risoluto all’Hirak, contro la repressione, e la partecipazione alle lotte sociali dei lavoratori e delle masse popolari…

“Per il nostro partito, la lotta per le libertà democratiche, l’uguaglianza e la giustizia sociale… è una lotta storica che diverse generazioni di militanti della nostra corrente hanno portato avanti e talvolta pagato con la vita. Oggi, la nostra lotta continua come parte di una lotta dei lavoratori e del nostro popolo contro la repressione, per la liberazione dei prigionieri politici, e per il rispetto e la difesa delle libertà democratiche. È una lotta per l’esercizio effettivo della sovranità popolare, anche sulle politiche economiche e sociali. È una lotta contro le politiche economiche liberali e contro la morsa dell’imperialismo e delle potenze straniere sulle nostre ricchezze e sull’ indipendenza nazionale”.

Sosteniamo pienamente la lotta per i diritti democratici, per la giustizia sociale e contro l’imperialismo. In definitiva, queste battaglie possono essere vinte solo attraverso l’esproprio dei capitalisti, sia quelli algerini che quelli imperialisti; e la costruzione del socialismo in Algeria e nel mondo intero.

Solidarietà al PST!

Solidarietà con l’Hirak!

Abbasso la repressione!

Portare a termine la rivoluzione algerina!

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